Problema brutte orecchie? Rimedia con l’Ear Sculpture

Troppo grandi, distaccate, mal rifinite, sproporzionate, asimmetriche… Per rimodellare le cosiddette “orecchie a sventola” ora c’è la nuova tecnica di Ear Sculpture: un lavoro sopraffino per un risultato esteticamente più bello perché naturale.
Per molte persone avere orecchie “irregolari” non rappresenta solamente un problema estetico: viene vissuto addirittura come un complesso, a volte talmente incisivo da minare l’autostima ed i rapporti interpersonali. E non si pensi che tale condizione rabbui esclusivamente gli adulti. Niente affatto: a guastarsi la vita e la percezione di sé per via delle proprie orecchie sono anche molti bambini, e già in età prescolare. C’è chi vive serenamente anche con le orecchie a ventola (questo è il termine esatto), sfoggiandole con disinvoltura o magari nascondendole astutamente facendosi crescere i capelli. E c’è chi, al contrario, ne fa una vera e propria mania. Per queste ultime persone (e, in generale, per chi sogna orecchie più belle e lineari), il consiglio è di affidarsi alla chirurgia estetica, tanto più ora che c’è la nuova tecnica di Ear Sculpture, studiata per un rimodellamento dall’effetto più naturale.

MA PERCHÈ QUESTE ORECCHIE?

Le orecchie a sventola rappresentano un problema piuttosto diffuso. Si tratta di un “difetto” congenito (presente cioè sin dalla nascita) ed in qualche caso anche ereditario. La particolare forma a ventola è dovuta ad una malformazione della cartilagine che, rimanendo diritta e piatta, disegna una sorta di conca. Non é detto invece che la forma a ventola interessi entrambe le orecchie: in alcuni casi é solo una la parte da correggere. Spesso con il rimodellamento auricolare viene ricostruito anche l’antelice, il margine ripiegato dell’orecchio, inesistente nel 70% dei casi di orecchie “a sventola”.

LA NUOVA TECNICA CHE LE SCOLPISCE

Si chiama Ear Sculpture la nuova evoluzione dell’otoplastica (chiamata anche auricoplastica) a mezzo laser. Realizzata sempre con il laser CO2 pulsato, l’ultima metodica in materia di rimodellamento auricolare presenta il grande vantaggio di una rifinitura non più “accartocciata”, questa l’idea che dà solitamente l’otoplastica, ma assolutamente naturale nel profilo ed addirittura nelle pieghe interne dell’orecchio. Una maggiore attenzione, dunque, nei dettagli che contribuisce in maniera così artistica al ridimensionamento di una parte così semi-nascosta, ma altamente sensuale del nostro viso.

SI ESEGUE COSI’!

L’Ear Sculpture viene praticata in anestesia locale accompagnata da sedazione e non richiede ricovero. L’intervento si avvale del laser CO2 (anidride carbonica) pulsato, uno strumento innovativo che consente di praticare incisioni precisissime e talmente sottili da non lasciare – a guarigione avvenuta – esiti cicatriziali evidenti (tra l’altro in un punto così nascosto alla vista come la parte posteriore dell’orecchio). “Per il rimodellamento della cartilagine, sia nella forma che nelle dimensioni – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in Chirurgia Plastica a Padova – si incide il solco retroauricolare, asportando eventualmente una sezione di cute. Se é necessaria la ricostruzione dell’antelice, si ripiega inoltre la cartilagine con alcuni punti di sutura. La procedura richiede una ventina di minuti per orecchio e la medicazione consiste nell’applicazione di un cerotto chirurgico e di un bendaggio elastico, utile per comprimere per i primi giorni i padiglioni auricolari.

COSI’ SEMPLICE CHE PUÒ FARLA ANCHE UN BAMBINO!

La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero ed una lunga convalescenza, é diventata ora una procedura mini-invasiva e di rapida realizzazione. “L’otoplastica di ultima generazione – riferisce il dottor Carlo Alberto Pallaoro – consente di ritornare alle mura domestiche già poche ore dopo l’intervento. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare – dal punto di vista pratico, ma anche psicologico – il peso di una degenza fuori casa e di un post operatorio un tempo piuttosto doloroso.” Qual é l’età giusta per sottoporsi alla plastica delle orecchie? “L’intervento – risponde il chirurgo – é accessibile anche ai bambini di 5-6 anni: dopo quest’età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.” Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica, ma anche pere non incrinare l’immagine di sé.

CONSIGLI PER UNA BUONA GUARIGIONE

L’otoplastica consente un ritorno al sociale già dopo 7 giorni dall’intervento. Per non compromettere o rallentare la guarigione dei tessuti, il chirurgo consiglia di osservare alcuni semplici accorgimenti, qui di seguito sintetizzati:

  • Evitare l’esposizione solare per almeno i primi 20 giorni
  • Indossare capi che si infilano dalle braccia, così da non dover sottoporre le orecchie a sfregamenti
  • Non praticare, fino alla completa guarigione, sport o attività che possano esporre le orecchie a traumi
  • Se si fa uso di occhiali, indossarli per periodi limitati durante la giornata (l’avvertenza é valida solo per i primi dieci giorni)
  • Non sono necessari massaggi né trattamenti post operatori.