Per varice si intende la dilatazione e il decorso tortuoso delle vene superficiali, la cui comparsa è conseguente a:

  • alterazioni strutturali e funzionali della safena
  • anomalie intrinseche della parete venosa
  • elevata pressione intraluminale.

Anatomia
Le vene degli arti inferiori sono distinguibili in superficiali e profonde. Le superficiali sono costituite dalle safene e dai loro rami tributari; le profonde seguono il decorso dei rami arteriosi principali. Esistono poi le cosiddette vene perforanti che collegano il sistema superficiale a quello profondo. Tutti i vasi venosi principali sono provvisti di valvole che servono a dirigere il flusso sanguigno verso il cuore.

Cause e meccanismi determinanti

Dobbiamo distinguere tra varici primitive e varici secondarie.
Le prime originano nel sistema venoso superficiale, sono molto più frequenti nelle donne, e riconoscono come meccanismi determinanti quelli elencati nella definizione.
Le secondarie, invece, sono conseguenti all’insufficienza delle vene profonde o alla loro occlusione, seguita dalla dilatazione delle vene superficiali.

Sintomi

Presenza di dolore sordo o senso di compressione a livello degli arti inferiori dopo periodi prolungati di stazione eretta, che recede o si allevia con il sollevamento degli arti. Sensazione di gambe pesanti e lieve gonfiore alle caviglie.

Complicanze

Due sono le complicanze principali: L’ulcerazione e la tromboflebite.
Le ulcerazioni si verificano solitamente in prossimità della caviglia e si osservano, generalmente, in casi di varici particolarmente estese.
La tromboflebite, invece, consiste nella presenza di trombi all’interno della vena, associata alla risposta infiammatoria della parete vasale.
Il trombo è un vero e proprio tappo costituito inizialmente da piastrine e fibrina a cui si aggiungono poi i globuli rossi.

I fattori che predispongono alla trombosi venosa sono 3:

  • stasi venosa, cioè il ristagnodel sangue
  • lesioni vascolari
  • ipercoagulabilità del sangue

La sintomatologia è costituita da arrossamento, gonfiore, dolore, calore, e la comparsa di un cordone dolente nella regione situata lungo il decorso di una vena superficiale.

Terapia

La terapia delle varici è in linea di massima, di tipo conservativo, cioè con farmaci. Non di rado infatti la sintomatologia regredisce tenendo periodicamente sollevati gli arti, evitando di assumere a lungo la posizione eretta e ricorrendo all’uso di calze elastiche, che permettono di controbilanciare la pressione esistente nelle vene. In presenza di piccole varici sintomatiche, è talora indicata la scleroterapia, che consiste nell’iniezione nella varice di una sostanza che ne provoca la “chiusura” e quindi la scomparsa, seguita dall’applicazione di una fasciatura compressiva. La terapia chirurgica consiste nella legatura e nell’asportazione delle safene (stripping) e va riservata ai pazienti con sintomatologia importante, con episodi ricorrenti di tromboflebite e/o ulcerazioni cutanee. Anche in mancanza di queste vene il circolo sanguigno dell’arto, dopo l’intervento, ritorna efficiente.