Statistiche recenti riportano che l’uomo italiano dà sempre più importanza alla cura del proprio corpo e che profumerie e centri estetici non sono più frequentati solo da donne ma sempre più anche da uomini di ogni età. Non solo, sembra che su cento interventi di chirurgia estetica realizzati in italia, ben 22 sono stati eseguiti a uomini. Dobbiamo dire addio al macho italiano e all’uomo che non deve chiedere mai? Dobbiamo cominciare ad essere gelose delle nostre creme e tenerle sotto chiave? Niente paura, assicurano i sociologi, il fenomeno è solamente lo specchio di una società civilizzata che sta evolvendo il concetto di bellezza insieme ad arte e scienza, <perché chirurgia estetica è il connubio ideale di queste due discipline>, afferma il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista di chirurgia plastica a padova. <non deve sorprendere, quindi l’uomo che si affida al chirurgo per migliorare la sua immagine, infatti lo scopo della chirurgia estetica è proprio far apparire ciascuno al meglio delle proprie possibilità>.
Pancetta che non te ne vai…
Un uomo su tre presenta un addome dismorfico: grasso localizzato, eccesso di cute e rilassamento sembrano infatti accanirsi soprattutto in questa particolare area del corpo. Ma perchè per i maschi la pancia costituisce un punto particolarmente critico dal punto di vista estetico? Questione senza dubbio di fisiologia (nella donne, ad esempio, le riserve di grasso si depositano prevalentemente sul distretto corporeo inferiore, ovvero nella regione troncanterica, per l’accentuata sensibilità all’azione liposintetica svolta da estrogeni e progestinici), ma anche di uno scorretto stile di vita (alimentazione disordinata, eccesso di alcool, sedentarietà, ecc.). Questo per quanto riguarda la sola presenza di grasso. L’aspetto del ventre degenera invece quando i tessuti (a causa di un repentino dimagrimento o, semplicemente, dell’età) iniziano a rilassarsi. Se per la correzione di un ventre adiposo l’indicazione terapeutica è una semplice liposuzione localizzata, nel caso di un rilassamento (ptosi) muscolo-cutaneo dell’addome si dovrà ricorrere invece ad un rimodellamento più consistente, la dermolipectomia addominale, ovvero un vero e proprio lifting del ventre, che oggi ha una più valida alternativa: il lifting microchirurgico dell’addome, più apprezzabile dal punto di vista estetico in quanto non lascia sulla pelle segni esteticamente rilevanti del rassodamento chirurgico.
Tre “pance”, tre diversi problemi
Pancia con eccesso di grasso
Questo tipo di dismorfia si rileva prevalentemente nei quadrati inferiori e laterali dell’addome (“maniglie”). L’indicazione terapeutica propria di questa situazione é la liposuzione della regione fianchi/addome.
Pancia con eccesso di cute
E’ il grado più lieve di dismorfismo addominale. L’addome grinzo può interessare anche le persone giovani. L’eccesso di cute é concentrato prevalentemente nelle regioni sottombelicale, mediana e paramediane. Indicazione terapeutica: dermolipectomia addominale o lifting microchirurgico dell’addome.
Pancia con eccesso di grasso e cute
Qui siamo di fronte ad un addome cosiddetto “globoso”. Tra le alterazioni della parete addominale, questa é la situazione più estrema. L’addome si presenta pendulo o addirittura cascante, con eventuale diastasi (“separazione”) dei muscoli retti. L’unica soluzione in grado di riportare la zona alle migliori condizioni é la dermolipectomia addominale od il lifting microchirurgico dell’addome, con aspirazione simultanea del grasso in eccesso.
E il girovita? Attenti a questo qui!
Nell’uomo, l’aumento del tessuto adiposo a livello addominale non coinvolge solo il pannicolo adiposo sottocutaneo, ma anche il grasso “viscerale”, spesso attorniando gli organi interni e causando problematiche cardiache e disfunzioni metaboliche. La circonferenza vita é un indicatore sufficiente per valutare il rischio di malattie cardiocircolatorie e respiratorie, diabete, calcolosi biliare, arterosclerosi ed altre. La concentrazione di adiposità nella parte centrale del corpo é una caratteristica prevalentemente maschile ma si registra molto spesso nelle donne dopo la menopausa. Gli uomini che hanno una circonferenza vita superiore ai 102 cm (e le donne con circonferenza vita superiore a 88 cm) dovranno pertanto tenersi sotto controllo medico ed intraprendere subito una terapia dimagrante supportata da un’eventuale liposuzione della zona fianchi / addome.
Ritrova la tua forma perfetta “per un rimodellamento armonioso la procedura chirurgica viene attentamente studiata in base alle caratteristiche tessutali del paziente. L’obiettivo é di riportare una corretta proporzione tra busto e bacino (assottigliando il girovita attraverso la lipospirazione) ed eventualmente di riposizionare la struttura muscolo-cutanea nella sede ideale”. I risultati chirurgici sono ammirevoli anche dal punto di vista della visibilità delle cicatrici: quando non trascurabili dal punto di vista estetico, possono essere trattate secondariamente con la microchirurgia estetica.
A seconda del tipo di addome, della quantità di cute e di grasso da asportare e dell’eventuale grado di rilassamento dei muscoli addominali, il chirurgo valuterà che tipo di intervento adottare per garantire al paziente la massima resa estetica.
Sia che si tratti della liposuzione che del lifting addominale (tradizionale o microchirurgico), le cicatrici lasciate dalla chirurgia saranno pressoché trascurabili dal punto di vista della visibilità, anche perché prevalentemente nascoste nelle pieghe cutanee.
Due soluzioni per un uomo “scolpito”
1) la liposuzione di fianchi e addome
Per restituire una forma più sinuosa a fianchi ed addome la soluzione migliore é la liposuzione, l’intervento in grado di rimuovere in pochi minuti l’eccesso di adipe localizzata. I risultati? “ottimi – risponde il dottor carlo alberto pallaoro – se la pelle é sufficientemente elastica.” Ciò potrebbe far pensare che solo le persone giovani possano ricorrere alla liposuzione ma in realtà un buon rimodellamento dell’addome attraverso la liposuzione si può ottenere anche in persone di età avanzata se le caratteristiche della loro cute lo consentono.
Altro punto da chiarire é che la liposuzione non é un metodo dimagrante, nel senso che non occorre necessariamente essere grassi per sottoporsi a questa tecnica. Anche una persona magra può presentare strati di grasso sotto cute e, anzi, l’inestetismo risulta più evidente in caso di magrezza proprio perché é “localizzato” e non distribuito omogeneamente. Ma come si procede? Attraverso l’aspirazione del grasso in eccesso, eseguita per mezzo di una sottile cannula collegata ad un aspiratore esterno. La quantità di grasso da rimuovere, precedentemente stabilita dal chirurgo, é un elemento importante per la buona riuscita dell’intervento: non basta cioè asportarne solo l’esubero, ma valutarne i giusti volumi e la giusta distribuzione perché il rimodellamento risulti alla fine naturale. L’evoluzione tecnologica consente oggi di intervenire in anestesia locale senza necessità di ricovero. Oltre ad una chirurgia in giornata, i vantaggi della moderna liposuzione sono altri, a cominciare dalla qualità delle incisioni (di un paio di millimetri) e dalla non visibilità delle cicatrici. Per l’asportazione del grasso fino alla regione dei fianchi e fino a sopra l’ombelico viene praticato un minuscolo foro nella zona del pube. La procedura avviene in pochi minuti e prevede come unica medicazione alcuni punti di sutura ed un bendaggio compressivo dell’addome da rimuoversi dopo circa una settimana.
2) lifting addominale
Il rimodellamento dell’addome eseguito attraverso la dermolipectomia addominale richiede due incisioni ed uno scollamento cutaneo praticato in regione sopraombelicale. Da qui si passa all’asportazione della cute in eccesso, all’avvicinamento delle fasce muscolari, al riposizionamento dell’ombelico e all’eventuale aspirazione del grasso in eccesso nella zona fianchi/ventre. Questo intervento – realizzato in anestesia peridurale, accompagnata da sedazione – lascia un lungo e sottile esito cicatriziale orizzontale appena sopra al pube, cicatrice che può essere “nascosta” anche da uno slip di minime dimensioni e comunque asportata chirurgicamente – a due mesi dall’intervento – con la microchirurgia (mosaic surgery).