La tecnica dolce per correggere il problema delle orecchie a sventola

Troppo grandi, distaccate, mal rifinite, sproporzionate, asimmetriche… Per rimodellare le cosiddette “orecchie a sventola” ora c’è la nuova tecnica di Ear Sculpture: un lavoro sopraffino per un risultato esteticamente più bello perché naturale.

Su questo non ci sono dubbi: con le orecchie a sventola si nasce. Questa particolare forma dell’orecchio é da attribuire ad una malformazione della cartilagine che, non piegandosi formando così una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto non é soltanto congenito ma anche ereditario: per averne prova basti osservare l’incidenza di soggetti con orecchie di questo tipo nello stesso ambito famigliare. Il problema delle orecchie a sventola resta comunque confinato al solo piano estetico dato che non interferiscono in alcuna maniera con la funzionalità dell’organo uditivo.Otoplastica

Sul piano dell’immagine, invece, la malformazione del padiglione auricolare può creare anche dei complessi ed in ogni caso costituisce una “stonatura” all’armonia e alla bellezza del viso. I disagi non sono inoltre proporzionali all’età: anche un bambino di pochi anni può “vergognarsi” delle proprie orecchie, magari perché canzonato con insistenza dai propri coetanei. La correzione chirurgica delle orecchie, che fino a qualche anno fa richiedeva il ricovero ospedaliero ed una lunga convalescenza, é diventata ora una questione di pochi attimi. “L’otoplastica – riferisce il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – si realizza adesso in day hospital, consentendo il ritorno alle mura domestiche poche ore dopo l’operazione. Un vantaggio per il paziente, soprattutto se in tenera età, che non dovrà sopportare – dal punto di vista pratico ma anche psicologico – il peso di una degenza fuori casa e di un post operatorio ora non più doloroso”.

UN DIFETTO MONO O BILATERALE

Non é detto che la forma a ventola interessi entrambe le orecchie: in alcuni casi é solo una la parte da correggere. La correzione chirurgica può riguardare inoltre una vistosa asimmetria oppure la ricostruzione dell’antelice, il margine ripiegato dell’orecchio, inesistente nel 70% dei casi di orecchie “a sventola”. I risultati di un’otoplastica risultano ancor più apprezzabili dall’assenza di cicatrici visibili: essendo sulla piega retroauricolare, non danno affatto all’occhio.

QUANDO RICORRERE ALL’ OTOPLASTICA?

“Già a partire dai 5/6 anni – risponde il dottor Pallaoro – Dopo tale età, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni e nel contempo si possono prevenire quei comprensibili complessi legati ad un inestetismo che invita facilmente a scherzi e freddure.” Sulla questione sono concordi anche gli psicologi: meglio intervenire in età pre-scolare non solo per migliorare l’estetica, ma anche pere non incrinare l’immagine di sé.

DA SAPERE PRIMA DELL’ INTERVENTO

L’otoplastica a mezzo laser é un intervento di estrema semplicità, privo di controindicazioni e di particolari accorgimenti pre operatori. Trattandosi comunque pur sempre di un intervento chirurgico, l’operazione richiede la presentazione di alcune indagini cliniche comuni a tutti gli interventi di chirurgia estetica (tra cui l’esame del sangue, delle urine e l’elettrocardiogramma), finalizzate all’accertamento di un buono stato di salute generale.

COME SI INTERVIENE

Incidendo il solco retroauricolare e modificando la cartilagine sia nella forma che nelle dimensioni (asportando eventualmente una sezione di cute). Se é necessaria la dell’antelice, si ripiega la cartilagine con alcuni punti di sutura. La procedura richiede una ventina di minuti per orecchio e la medicazione consiste nell’applicazione di un cerotto chirurgico e di un bendaggio elastico, utile per comprimere per i primi giorni i padiglioni auricolari. Eliminato il bendaggio compressivo, le orecchie potranno presentare un leggero gonfiore (edema), che andrà scomparendo spontaneamente nell’arco di qualche giorno.

I SUGGERIMENTI DEL CHIRURGO PER UNA BUONA GUARIGIONE

Con la plastica delle orecchie il ritorno al sociale avviene a sette giorni dall’intervento. Per non compromettere o rallentare la guarigione dei tessuti operati é bene rispettare questi semplici accorgimenti suggeriti dal dottor Carlo Alberto Pallaoro:

  • Evitare l’esposizione solare per almeno i primi 20 giorni
  • Indossare capi che si infilano dalle braccia così da non dover sottoporre le orecchie a sfregamenti
  • Non praticare, fino alla completa guarigione, sport o attività che possano esporre le orecchie a traumi
  • Se si fa uso di occhiali, indossarli per periodi limitati durante la giornata (l’avvertenza é valida solo per i primi dieci giorni)