La correzione del naso aquilino, comunemente nota come rinoplastica, è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti per migliorare l’armonia del volto. Il naso aquilino si caratterizza per una prominenza del dorso nasale che crea una curvatura accentuata, comunemente descritta come “gobba”. Questa conformazione può creare insoddisfazione estetica, poiché tende a distogliere l’attenzione dalle altre caratteristiche facciali. Vediamo nel dettaglio come si esegue e quali sono le tecniche chirurgiche e non chirurgiche utilizzate per correggerlo.

Quando è indicata la correzione del naso aquilino?

La rinoplastica è indicata nei casi in cui il paziente percepisce la prominenza del dorso come un difetto estetico o quando tale conformazione provoca disagio psicologico. Tuttavia, la chirurgia può essere consigliata anche per migliorare la funzionalità respiratoria, qualora siano presenti problemi associati, come la deviazione del setto nasale o altre condizioni che compromettono la normale respirazione.

In genere, si consiglia di aspettare fino a che il paziente abbia completato lo sviluppo fisico, ovvero verso i 16-18 anni, per garantire che le strutture ossee e cartilaginee siano completamente formate. Il miglior candidato per la rinoplastica è un paziente con aspettative realistiche e in buone condizioni di salute.

Tecniche chirurgiche per la correzione del naso aquilino

La rinoplastica può essere eseguita con diverse tecniche a seconda delle necessità del paziente. Le due principali modalità operative sono la rinoplastica chiusa e la rinoplastica aperta.

  1. Rinoplastica chiusa: In questa tecnica, tutte le incisioni sono effettuate all’interno delle narici, senza cicatrici visibili esternamente. Viene utilizzata per correggere deformità minori e quando la gobba non è particolarmente accentuata.
  2. Rinoplastica aperta: Questa tecnica prevede una piccola incisione esterna sulla columella (la parte che separa le due narici), permettendo al chirurgo di sollevare la pelle e di avere un accesso diretto alle strutture ossee e cartilaginee del naso. Questo approccio viene spesso scelto per correggere deformità più significative o in pazienti che richiedono una revisione di una precedente rinoplastica.

Durante l’intervento, il chirurgo può rimuovere o rimodellare la porzione di osso o cartilagine responsabile della prominenza dorsale. Una volta ridotto il dorso nasale, si procede a ricostruire le proporzioni del naso per adattarle armoniosamente al resto del viso. A seconda del caso, può essere necessario lavorare anche sulla punta del naso per garantire una coerenza estetica.

Anestesia e decorso post-operatorio

L’intervento di rinoplastica viene solitamente eseguito in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale, in base alla complessità del caso e alle preferenze del paziente e del chirurgo. La durata dell’operazione varia tra una e due ore, a seconda delle correzioni richieste.

Dopo l’intervento, è comune che il paziente presenti gonfiore ed ecchimosi (lividi) intorno agli occhi, che tendono a diminuire entro una o due settimane. Il naso sarà protetto con una mascherina o con un gesso, che viene generalmente rimosso dopo circa una settimana. Il recupero completo, con scomparsa del gonfiore residuo e raggiungimento del risultato definitivo, può richiedere dai sei ai dodici mesi.

Rinoplastica non chirurgica: il filler nasale

Per coloro che desiderano una correzione del naso senza sottoporsi a chirurgia, esiste l’opzione della rinoplastica non chirurgica, che utilizza filler dermici a base di acido ialuronico. Questa tecnica è particolarmente indicata per correggere difetti estetici lievi, come una gobba poco pronunciata o un lieve avvallamento.

Il filler viene iniettato nelle aree strategiche del naso per “riempire” le zone depresse e creare un profilo più armonioso, riducendo visivamente la curvatura. Tuttavia, è importante sottolineare che i risultati ottenuti con i filler sono temporanei, generalmente durano dai 12 ai 18 mesi, e non correggono problemi funzionali del naso, come le difficoltà respiratorie.

Possibili complicanze e rischi

Come in ogni intervento chirurgico, la rinoplastica comporta dei rischi, sebbene siano piuttosto rari nelle mani di chirurghi esperti. Tra le complicanze più comuni ci sono:

  • Emorragie: Anche se rare, possono verificarsi immediatamente dopo l’intervento o nei giorni successivi.
  • Infezioni: Possono essere prevenute con una corretta profilassi antibiotica.
  • Cicatrici visibili: Anche se la maggior parte delle cicatrici sono nascoste all’interno delle narici, nella rinoplastica aperta può rimanere una piccola cicatrice esterna.
  • Risultato insoddisfacente: In alcuni casi, il risultato estetico finale potrebbe non soddisfare completamente il paziente, richiedendo una rinoplastica di revisione.

Inoltre, una complicanza rara ma grave è la perforazione del setto nasale, che può causare problemi respiratori e richiede una correzione chirurgica aggiuntiva.