Mastoplastica additiva, aumento del seno, protesi al seno, lifting del seno, insomma da sempre, per la grande maggioranza delle donne, il sogno è quello di modificare il proprio aspetto per ottenere una maggiore femminilità. Dagli esordi, con le prime sperimentazioni, ad oggi ecco come è cambiato il mondo della chirurgia estetica e dell’intervento più richiesto dall’universo femminile.
La mastoplastica additiva, ovvero l’aumento del seno, è l’intervento di chirurgia plastica più diffuso al mondo.Basti pensare che nello scorso anno sono stati eseguiti 290.000 operazioni. Un altro dato in crescita è quello inerente al lifting del seno, +70% dal 2000 al 2013 secondo l’Asps. Situazione molto simile nel nostro paese, anche se con numeri inferiori, dove la chirurgia estetica del seno è fortemente richiesta tanto da far risultare l’Italia una delle nazioni europee con più diffusione di protesi mammarie, insieme a Stati Uniti, Messico e Brasile.
Se si pensa che il desiderio di un seno grande sia una tendenza degli ultimi anni, vi sbagliate? Le donne da sempre hanno cercato di valorizzare la parte femminile del corpo per eccellenza in tutti i modi possibili. Con l’avvento della chirurgia estetica e tecniche sempre più raffinate, addio a fazzolettini per imbottire il seno e reggiseni push up: oggi ci si può guardare allo specchio e sentirsi soddisfatte del proprio corpo!
Correva l’anno 1895 e il medico Czerny svolse quella che possiamo chiamare la prima mastoplastica additiva, aumentando il volume di un seno asimmetrico con infiltrazioni di grasso corporeo della paziente stessa. Mentre verso la metà 1900 si iniziò con gli interventi di aumento del seno mediante l’utilizzo della paraffina, oli di vario tipo, cera d’api con frequenti casi di seri danni nelle pazienti. Si può dire che in quel periodo in cui la chirurgia estetica era ancora in fase di sperimentazione, sia i chirurghi che le pazienti non si facevano tanti scrupoli. Soprattutto se il risultato era diventare più belle!!
Poi la nascita delle protesi mammarie, di qualsiasi materiale: di vetro, di avorio, di spugna, ma tutte senza successo, in quanto il seno appariva strano cambiando addirittura con il passare del tempo. Arrivano gli anni 60 e anche le prime protesi in silicone. Sono gli anni ’70 e 80’ quelli del boom del fenomeno: la pubblicità la fa da padrona, le foto pubblicate di prima e dopo diventano sempre più convincenti. Nel prima facce di ragazze tristi con seno piccolo, mentre nel post la giovane è più bella, più truccata e sorridente, ma soprattutto è maggiorata, passando da una taglia prima a una taglia quarta. Riviste scandalistiche di allora pubblicavano foto di star con il seno aumentato…
Anni ’90: boom del silicone, nonostante molto spesso venivano utilizzati materiali di poca qualità che provocavano granulomi al seno non essendo assorbiti dal corpo, costringendo poi ad eseguire nuovi interventi chirurgici più seri di quelli estetici. Al giorno d’oggi la situazione è sicuramente differente. C’è maggiore controllo, esperienza, moderazione, che portano a minori rischi, soprattutto quando ci si affida a strutture attrezzate e a chirurghi estetici seri e qualificati, quelli che sanno anche rifiutare un intervento in quanto reputato inutile o eccessivo. Sta di fatto che i numeri confermano che gli interventi al seno sono in continua crescita.