Non si tratta solamente di estetica, ma anche di una corretta respirazione: per questo motivo in alcuni casi l’intervento di rinoplastica è consigliato a chi respira male.

Si trova in mezzo al viso ed in genere viene considerato in particolar modo dal punto di vista estetico, ma il naso oltre ad essere “con la gobba”, “cadente” o “da Pinocchio”, ha una sua funzione ben precisa: essere efficiente per una corretta respirazione. Le difficoltà respiratorie in genere sono determinate da un trauma delle ossa nasali, o dalla deviazione del setto nasale fin dalla nascita. In questi soggetti è consigliata la correzione funzionale oltre a quella estetica. Per la prima niente da commentare, ma per quanto riguarda la parte estetica si apre una discussione infinita, su quello che può essere il gusto personale e le richieste del candidato paziente.

Ma esistono dei parametri oggettivi di riferimento per “costruire” un bel naso?
Per prima cosa bisogna tener conto degli angoli che il naso forma con la zona frontale e la bocca; il naso risulterà sporgente se l’angolo con la fronte è troppo chiuso, quindi “alto”. La sua correzione prevede l’intervento sulle ossa nasali. Se l’angolo naso-labiale risulta stretto fa apparire il naso all’ingiù, mentre se è molto aperto appare corto con le narici troppo evidenti. Altre caratteristiche a cui fare riferimento sono l’apertura delle cavità narinali, che dovrebbero misurare quanto la distanza fra gli occhi e la lunghezza che dovrebbe corrispondere ad terzo del volto. Lasciando perdere le misure, un bel naso è quello che è armonioso con il resto del viso.

Qual’è il naso giusto e quello sbagliato?
Anche se in chirurgia estetica il naso all’insù, negli ultimi anni, si è un pò inflazionato, starebbe bene su un volto un pò paffutello e tondo, mentre starebbe sicuramente male su un viso lungo dal mento prominente. In questo ultimo caso il naso ideale dovrebbe essere dritto e un pochino pronunciato. E’ una questione equilibri, dove l’unica regola è l’armonia tra i volumi.

Una rinoplastica funzionale ed estetica allo stesso momento è più pesante per il paziente rispetto a un intervento che riguardi solo l’estetica o solo la funzionalità?
In linea di massima no: in genere le zone anatomiche coinvolte dalla rinoplastica, ossia ossa e setto nasale, sono le stesse sia nel caso in cui l’intervento sia funzionale, sia estetico. Per quanto riguarda la punta del naso, questa zona è sicuramente più coinvolta negli interventi a fine estetico, ma ritoccarla provoca fastidi sicuramente inferiori. Del resto è di facile intuizione che ridurre e modificare le ossa, è differente che le cartilagini.

Qual’è il post operatorio per una rinoplastica?
Mediamente la convalescenza è di 7 giorni, ma la zona operata deve essere seguita per una durata di 6-12 mesi. Gli eventuali ematomi si attenuano in maniera spontanea e spariscono entro 15 giorni. Dopo 2 settimane viene rimosso il tutore (mascherina protettiva) e da questo momento è già possibile apprezzare il miglioramento del naso, ma i risultati definitivi si potranno apprezzare solo dopo il riassorbimento completo del gonfiore, il quale avviene in 8-10 mesi. Malgrado ciò già dopo 3-4 settimane la situazione è piuttosto chiara.

Quando fare la rinoplastica
Il problema estetico al naso può creare problemi psicologici o sociali. Mentre mentre la deviazione del setto nasale compromette la corretta respirazione, la quale può anche causare sinusiti, bronchiti (l’aria non viene preriscaldata se si respira con la bocca), riniti e otiti. In poche parole quando il naso non funziona correttamente manca un importante filtro di protezione da fattori esterni. Senza parlare di russamenti e apnee notturne, che con il passare del tempo provocano danni al cuore.

L’intervento di rinoplastica è a carico del paziente o è pagato dal Servizio Sanitario Nazionale?
Nel caso in cui l’intervento venga eseguito a causa di difficoltà respiratorie è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Quando invece si tratta di fini estetici no.