Da un recente sondaggio eseguito a livello europeo sulla bellezza e i comportamenti femminili nei confronti della chirurgia estetica, emerge che le donne polacche siano le prime in classifica nella gara alla vanità, al terzo posto le italiane e all’ultimo posto, a sorpresa, le francesi conosciute anche per la loro attenzione al fascino e alla bellezza. Alla ricerca, delegata dall’azienda leader in dermatologia la Galderma, ha partecipato un numero molto elevato di donne: oltre 12.000, di età compresa fra i 30 e i 60 anni provenienti da sei Paesi d’Europa, Francia,Gran Bretagna, Germania, Spagna, Italia e Polonia.Malgrado la crisi finanziaria, pare che l’universo femminile non rinunci ad investire sul proprio aspetto fisico non accettando il tempo che passa e i primi segni di invecchiamento. Quello della Polonia è un fenomeno significativo se paragonato alle altre nazioni che della bellezza ne hanno fatto una tradizione ben più radicata.
Vediamo un pò di dati: circa il 22% (in Italia si arriva quasi al 30%) delle donne europee prova interesse nei ritocchi estetici, anche se il 7,5% dichiara di essere poco informata. Mediamente l’8%, si sottopone in maniera regolare a trattamenti estetici (prima la Polonia, appunto, con il 12,9%, segue la Spagna al 10,8%, l’Italia con il 10,4%, la Gran Bretagna con il 5,5%, la Germania 4,6%, la Francia 4,2%). 42 anni è l’età media delle donne che si recano regolarmente dal chirurgo (il 67%) e appartiene a una classe medio-alta.
Ma quali sono i trattamenti più richiesti? I peeling chimici, sono i più richiesti (46%), mentre il 24% delle donne intervistate ha provato filler e botox (per le Francesi, circa il 39%, mentre piace poco alle Polacche, solo il 9%) e il 22% richiede il laser. Il 96% poi del campione intervistato è rimasto molto soddisfatto dei risultati ottenuti, tanto che l’83% ripete i trattamenti estetici regolarmente, l’86% intende continuare provando anche altre tecniche. Circa la metà sceglie il medico estetico (43%), seguito dal dermatologo (23%) e dal chirurgo plastico (21%).
Un altro dato emerso è quello che riguarda il timore di sottoporsi a questi trattamenti, infatti permane sempre e in maniera la paura del dolore fisico o di eventuali controindicazioni. Infatti il 45% delle donne intervistate si dimostra indecisa o rimanda un l’appuntamento soprattutto per queste motivazioni. Alcune (circa il 38%) fa fatica a trovare informazioni sulle procedure più diffuse, anche se quasi il 70% le cerca in internet e addirittura più del 40% si mette in conatto con lo specialista tramite i servizi web.