Probabilmente tra i segni più evidenti che il tempo lascia sul nostro corpo ci sono le rughe. Spesso i trattamenti e le creme non bastano ad ottenere risultati soddisfacenti e l’alternativa più valida pare essere la chirurgia estetica ed il ricorso al botulino.

Esiste però un’altra tecnica, quella del laser. Ad illustrarne i vantaggi, come si legge su un articolo pubblicato da ‘L’Espresso’, è Susan Dams, del Biomedical Engineering Department dell’Università di Eindhoven, in Olanda. Il laser stimola, senza l’inserimento nella pelle di sostanze estranee, la produzione di collegene naturale. I geni responsabili di tale produzione vengono attivati dal calore del raggio laser, più che dalla luce. La temperatura ideale è di 45 gradi ed il raggio dovrebbe colpire la parte interessata per 8-10 secondi. Una maggiore esposizione della pelle al raggio causerebbe la morte delle cellule. Il risultato dipende appunto dalla produzione di collagene che va a riempire le rughe. Purtroppo, a differenza di altri sistemi, il laser ha un’efficacia ridotta nel tempo poiché l’attivazione dei geni ha una durata di circa 48 ore. Anche se l’effetto si mantiene per alcuni giorni e dipende poi dal tipo di pelle, in genere non si va oltre la settimana. In compenso, però, sono ridotte anche le controindicazioni rispetto a metodologie come il botox.